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Rigiro parole

come dadi tra le dita.

Sono numeri a caso,

senza voce

– che voce più non c’è –

nulla da dichiarare

solo un desìo inquieto e stanco

che si schiude nella mano.

Sei rimasto senza occhi,

nell’inerzia del ritorno.

La porta è socchiusa,

io respiro dalla serratura.

Sono due, gli Uno.

(non lo so, se ho vinto)