Come arpione a risalire

Lasciami riposare ancora,
un poco soltanto.

– Tutto bene?
– Sì, grazie.
– Tutto bene?

– Non ne sono sicura, ho paura.

A lungo questo silenzio immacolato mi ha protetto.
Ho intravisto un riflesso di noi su quelle lastre gelide e luccicanti,
l’ho rincorso camminando leggera facendone bordo.
Vi ho inciso parole e baci di un passato splendente mai esistito,
appunti per un futuro epigrafe di lettera morta.

Ora chiudi gli occhi e immagina cosa si prova.
Il corpo aderisce al freddo che brucia,
si abbandona vincendo la naturale resistenza.
Fortissimo, stretto e tagliente quell’abbraccio tradisce
gela la carne di corpi senza più ombre.

– non c’è prudenza nell’amore –

L’ho afferrato e ha ceduto,
scricchiola incrinandosi.
Crepe corrono nel candore,
ossa e sensi che si spezzano.

Ora chiudi gli occhi e lasciati andare.
mentre attendi la pioggia divieni le gocce che cadono a fondo
e come vapore, risali e ti guardi
il quadro è dipinto, sei tu quel disegno
Ti vedi lontano, sei lente e sei corpo. L’hai fatto?
Sì.
Sicura?
No, non più.
Che quando sto per cadere lanci un appiglio,
un (ti)amo,
uncinato e ritorto
splendente pretesto di fortuna.

Lo sento d’improvviso pungere
affondare tra le pieghe del collo.
Una tacca, poi un’altra e un’altra ancora.
Si aprono e fissano la carne.
Dolcemente l’arpione si schiude.
Sento la pelle lacerarsi mentre mi trascini e riporti in vita. Ossigeno, serve ossigeno.
Sorridi e riavvolgi il cavo a scatti,
singhiozzi di un pianto a lungo trattenuto.

Sai riportarmi in superficie,
risalgo, risalgo
più risalgo e più fa male.

Allenta la presa, lasciami riposare ancora.
Taglia ti prego la lenza che si attorciglia lungo il mio collo,
liberami e ancora tienimi.

Ecco.

Ora ascolta dall’abisso dipinto
il limpido dolore dell’amore diviso.
Lo senti restringersi e dilatarsi.
Lascia che scorra.
Lascia annegare la realtà.
Lascia affiorare il sogno.

Qualcosa sempre sfugge, qualcosa sempre ci culla dolcemente.
E siamo belli, amore, nel nostro piccolo mondo antico
dove tutto inizia, vive, torna, muore, risorge.